martedì 13 settembre 2011

Bere una Coca con te


Bere una coca con te
è ancor più divertente che andare a San Sebastian, Irun, Hendaye, Biarritz, Bayonne o star male di stomaco sulla Travesera de Gracia a Barcellona
un po’ perché con la tua camicia arancio sembri un più beato più felice San Sebastiano
un po’ per il mio amore per te, un po’ per il tuo amore per lo yogurt
un po’ per i tulipani arancio fluorescente attorno alle betulle
un po’ per la segretezza dei nostri sorrisi di fronte a persone e statue
è dura credere quando son con te che ci possa essere qualcosa di tanto statico tanto solenne o spiacevolmente definitivo quanto la statua
quando dritto davanti a questa nella luce calda delle quattro di New York scivoliamo avanti e indietro tra l'uno e l'altro alla deriva come un albero che respira dagli occhiali
e la mostra di ritratti sembra non aver neanche una faccia, solo pittura
che improvvisamente ti chiedi perché qualcuno al mondo li abbia mai fatti
guardo te e preferisco guardar te che tutti i ritratti del mondo eccetto eventualmente per il Cavaliere Polacco raramente e comunque sta al Frick a cui grazie al cielo non sei già stato così ci possiamo andare assieme la prima volta e il fatto che ti muovi così stupendamente più o meno mette a posto il Futurismo
giusto come a casa non penso mai al Nudo che Scende una Scala o
alle prove a un solo disegno di Leonardo o Michelangelo che una volta mi stendeva
e che bene gli fa tutta quella ricerca degli Impressionisti
quando non han mai preso la persona giusta per stare di fianco all’albero quando il sole calava
o se è per questo Marino Marini quando non ha scelto il cavaliere attentamente
quanto il cavallo sembra che siano stati tutti deprivati di una qualche meravigliosa esperienza
che non andrà sprecata con me che è la ragione per cui te lo sto dicendo

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